Impariamo la salvaguardia degli ecosistemi: B come biodiversità.
Bentornati nella rubrica ecologista Verde/Blu. Come sempre, introduciamo un argomento relativo alle tematiche ambientali per poi declinare abitudini e gesti quotidiani utili per la tutela del nostro pianeta. A fine guida, i consueti suggerimenti di lettura per approfondire.
a cura di Madia Mauro
Il termine biodiversità, coniato nel 1988 dall’entomologo americano Edward O. Wilson, indica la varietà di tutte le forme di vita sulla Terra, inclusi gli ecosistemi terrestri, marini e acquatici e i complessi ecologici.
Si tratta della diversità all’interno delle specie ed è il risultato di circa 4 miliardi di anni di evoluzione. Gli scienziati sono riusciti a catalogare circa 1 milione e 750 mila specie viventi, tra animali e vegetali, ma si ipotizza che ne possano esistere almeno tra i 2 e i 7 milioni.
Con un numero di specie e tipi di habitat tra i più alti d’Europa, l’Italia può essere considerata un vero e proprio hotspot di biodiversità.
La biodiversità è una ricchezza da salvaguardare perché garantisce la sopravvivenza di animali, vegetali e dell’uomo stesso, consentendo loro di adattarsi e superare i cambiamenti che gli eventi impongono.
Essa fornisce una vasta gamma di servizi ecosistemici essenziali, consente il mantenimento della fertilità del suolo, favorisce la purificazione dell’aria e dell’acqua, la regolazione del clima, contribuisce a ridurre l’impatto dei pericoli naturali ed è fondamentale per la ricerca scientifica e l’avanzamento medico.
Le attività umane come lo sfruttamento del suolo, la deforestazione e l’impoverimento degli habitat, l’inquinamento dell’atmosfera, delle acque e del suolo marino e i cambiamenti climatici stanno portando a una perdita di biodiversità che non ha precedenti nella storia dell’umanità, con conseguenze disastrose sulla società, l’economia e la salute umana.
ll Goal 15 dell’Agenda 2030 ha l’obiettivo di proteggere la vita sulla terra e salvaguardare la biodiversità attraverso la tutela, il ripristino e la promozione di un uso sostenibile degli ecosistemi terrestri.
Per tutelarla occorre, quindi, creare nuove aree protette come oasi naturalistiche, parchi nazionali o regionali e impegnarsi – a livello sia globale che individuale – nella difesa di quelle esistenti. Perché ciascuno può e deve essere parte del cambiamento.
Cosa può fare ognuno di noi per proteggere la biodiversità? Ecco qualche suggerimento per contribuire nel nostro piccolo con abitudini e gesti quotidiani:
- Fai la spesa “consapevole”: cerca alimenti che abbiano poco imballaggio oppure opta per prodotti alla spina, grazie a cui è possibile risparmiare fino al 70%. Controlla le distanze di produzione perché il cibo migliore è quello a km zero. Acquista il più possibile alimenti stagionali prodotti localmente e magari biologici.
- Riduci il consumo di carne. La sua produzione ha un impatto forte sull’ambiente e sul bilancio economico: tra i fattori negativi per gli ecosistemi ci sono l’utilizzo di pesticidi, il carburante consumato per i trasporti e lo spreco d’acqua. Insomma, qualche fettina in meno farà bene alla tua salute, al clima, al benessere degli animali allevati, all’ambiente in generale.
- Presta attenzione al consumo di energia, alla tua impronta di carbonio (la misura che esprime il totale delle emissioni di gas a effetto serra associate a un prodotto o servizio che utilizzi) e alla produzione di rifiuti. Segui alla lettera le indicazioni per la raccolta differenziata della tua zona di residenza.
- Cerca di muoverti in modo sostenibile, ad esempio prediligendo la bicicletta alla macchina (oltre a non inquinare col carburante, risparmierai e trarrai giovamento per la tua salute).
- Aderisci, se puoi, a qualche campagna di sensibilizzazione ambientale, come quelle relative all’adozione di un alveare o alla piantumazione degli alberi. Oppure scegli l’esperienza del volontariato, magari durante un periodo di vacanza, a favore di specie animali protette o a rischio di estinzione.
Consigli di lettura Verde/Blu
David Attenborough, La vita sul nostro pianeta. Come sarà il futuro? (Piemme)
Jonathan Safrar Foer, Possiamo salvare il mondo prima di cena. Perché il clima siamo noi (Guanda)
Paola Peresina, Piccolo dizionario di grandi bioequivoci (Kellermann)
Niccolò Scaffai (a cura di), Racconti del pianeta terra (Einaudi)
Barry Lopez, Una geografia profonda (Galaad)
Edward O. Wilson, Metà della terra. Salvare il futuro della vita (Codice)
Andri Snær Magnasoni, Il tempo e l’acqua (Iperborea)
Marco Granata, Bestiario invisibile. Guida agli animali delle nostre città (Il Saggiatore)