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Cos’è HopeCore, il trend virale su TikTok che con oltre 2 miliardi di visualizzazioni e 200 milioni di like ha conquistato la Gen Z.

 

HopeCore (#hopecore) è un hashtag che celebra speranza e bellezza, fotografando quei momenti che ci ricordano quanto la vita possa essere meravigliosa, anche  – e soprattutto – nelle piccole cose. Con un mix di situazioni toccanti e frasi motivanti come Life is beautiful, Be Kind, Be Happy, questa tendenza è un antidoto alla negatività che troppo spesso domina i social.

Se nel 2020 il “doomscrolling” – l’abitudine di cercare e consumare notizie negative – è stata la parola dell’anno (complice anche l’emergenza Covid-19), ora l’hopecore risponde con energia positiva: il nuovo trend che spopola tra i giovanissimi trasforma i social in una vera e propria celebrazione della vita.

In realtà già nel 1980 il sociologo americano George Gerbner descriveva la “sindrome del mondo cattivo”, cioè la sensazione di essere costantemente in pericolo, comune tra coloro che vedevano molti polizieschi in televisione.

La sua teoria della “cultura della paura” – purtroppo ancora molto attuale – sostiene che i media tendano ad amplificare la violenza e il conflitto, generando un clima di panico e insicurezza nell’intera società.

Questa teoria si basa sulla convinzione che le notizie negative abbiano un impatto maggiore sul pubblico e, di conseguenza, i media scelgano di privilegiare questi contenuti per attirare l’attenzione (e per “acchiappare” audience o visualizzazioni).

I media hanno certamente un grande potere, in grado di condizionare i nostri stati d’animo, le nostre emozioni. È un dato di fatto.

Così, i giovani (e giovanissimi) utenti del web hanno abbracciato questa nuova tendenza dell’Hope-core, che pone al centro di ogni narrazione – testi, immagini, colonna sonora, ambientazioni, colori – la positività e il motivazionale.

E cosa c’è di più positivo di qualcosa che restituisce la speranza? Il trend #HopeCore è caratterizzato da video che fanno ancora credere nelle persone, nel loro senso di umanità, nell’empatia: un cane che ritrova i suoi proprietari, un bambino che sconfigge la malattia, familiari che si riuniscono dopo una lunga e forzata lontananza, un ballo romantico, un guidatore che blocca la macchina in autostrada per salvare un gattino dalle automobili in corsa e decide di adottarlo.

Questi frame vengono montati su una colonna sonora adeguata, allegra o pacificante e hanno un unico scopo: ricordarci che nella vita ci sono anche cose belle. Brevi sprazzi di colore per testimoniare che in questo percorso non tutto è perduto e che persistono speranza e incanto.

Un po’ di numeri

 

I contenuti #Hopecore contano più di 8milioni di like. Questi dati sono l’emblema del bisogno espresso dai più giovani, ovvero quello di riconnettersi con il proprio io più profondo e con quei preziosi ricordi, quelle sensazioni serene che molto spesso restano sepolti nella memoria.

Dietro cose apparentemente semplici si nascondono le più grandi verità. Lo sapeva bene Kurt Vonnegut, immenso narratore americano, che scriveva nei suoi celebri discorsi rivolti ai giovani: “Quando siete felici, fateci caso”.

L’autore non suggerisce di andare costantemente alla ricerca di una felicità irraggiungibile, bensì di fermarci, come se stessimo fotografando un piccolo momento, un frame di gioia che dura pochi istanti, ma a cui altrimenti rischiamo di non dare il giusto peso.

Tutto ciò viene tradotto e rappresentato oggi sui social, dicevamo, e in maniera sempre più consapevole.

@hopecorez

hopecore ❤️🩹✨ #hopecore #positivity #wholesome

♬ Evergreen – Richy Mitch & The Coal Miners

Tra i maggiori influencer dell’hopecore c’è @hopecorez, un profilo che raccoglie quasi 800mila follower e 122 milioni di like, con contenuti dedicati esclusivamente a celebrare la vita, la tenerezza e la positività.

Un altro esempio è quello della content creator Sotce, che si impegna ogni giorno a diffondere messaggi motivazionali per i suoi follower e si è di fatto inventata un format.

L’impatto di Hopecore sul benessere digitale

 

Al di là del suo aspetto gradevole e rasserenante, Hopecore svolge un ruolo importante nel promuovere il benessere digitale.

In una quotidianità in cui i social media vengono individuati per l’impatto potenzialmente negativo sulla salute mentale, questa tendenza veicola un messaggio differente.
Ecco come Hopecore aiuta a creare un ambiente virtuale più positivo:

  1. Diminuazione dello stress: Hopecore aiuta a riequilibrare l’ansia generata dalle notizie negative.
  2. Creazione di comunità: gli utenti si riuniscono intorno a valori positivi, creando un senso di appartenenza.
  3. Incentivo all’espressione positiva: Hopecore incoraggia le persone a condividere i propri messaggi di speranza, creando un circolo virtuoso di positività.
  4. Pausa mentale: questi contenuti, spesso brevi o brevissimi, forniscono uno stacco dal flusso incessante di informazioni.

Considerazioni finali

 

Ricordiamoci che la Gen Z ha affrontato, in un’età già di per sé non facile, numerose difficoltà e sfide, come la pandemia da Covid, una diffusa ansia generazionale e la lotta continua contro la depressione. Soltanto negli ultimi tre anni i disturbi mentali sono aumentati del 28%, (dati della Società Italiana di Psichiatria).

L’hopecore è quindi un modo per reagire a un mondo che sembra sempre più complicato e stressante, dove è necessario “performare” più che essere.

Ma può anche essere visto come una forma di ribellione alla negatività presente nella vita di tutti i giorni. La speranza viene utilizzata come meccanismo di adattamento, permettendo di concentrarsi sugli aspetti positivi quando tutto sembra essere perduto.

Una mentalità diametralmente opposta all’immobilismo associato all’apatia e alla depressione, che consente di sopravvivere e crescere – non solo fisicamente – nonostante tutto.

Un sentimento di ribellione non violenta, pieno di umanità e fiducia, che risulta essere continuamente in crescita sui social.