La cena tra amici.
Mangia e bevi bene, spendi di meno
a cura di Sommelier Franz
Oggi prende il via, con cadenza ogni dieci giorni, la mia rubrica dedicata a vino e cucina.
L’intento è quello di proporre delle buone soluzioni enogastronomiche, non solo per il palato ma anche e, soprattutto, per le tasche.
In questo spazio mettiamo idealmente a tavola quattro persone, con un costo complessivo di 20€ vino incluso. È ovvio che dovremo trovare una mediazione sia nei piatti che nella scelta dei vini.
Cerchiamo di comprenderci: i ragazzi, si sa, hanno molto appetito! Quindi non avremo piatti gourmet, ma una sana gastronomia che al gusto cercherà di unire la quantità, rispettando le diverse scelte alimentari e stabilendo in due bicchieri – il classico quartino – il quantitativo di vino adeguato a un pasto.
Proporremo piatti vegani, vegetariani e per onnivori al fine di soddisfare tutti i palati, ma capirete anche che basta un nonnulla perché un piatto sia per tutti.
Partiamo facile: penne all’arrabbiata. Tipico piatto romano, che necessita di pochi e basilari ingredienti, vegano.
Le penne all’arrabbiata non sono altro che una “aglio, olio e peperoncino” (ajo, ojo e peperoncino, dialettalmente parlando) con un’aggiunta di pomodoro.
Abbiamo un pacco di penne da 500gr, 0,89€ (questa disamina economica la faccio solo in questa occasione, poi farete voi e se sballerò, scrivete), uno spicchio d’aglio, uno o due peperoncini, sale per un totale di 0,30€. Olio. Questo sì un po’ serve, almeno un 50ml.
Purtroppo l’olio costa molto e deve essere EVO (extra vergine di oliva). Ci possiamo accontentare di un olio europeo perché lo cuociamo, altrimenti solo italiano in caso di condimento a crudo.
Nel caso europeo, 50ml corrispondono a circa 0,50€. Dobbiamo aggiungere il pomodoro. Il rosso dell’arrabbiata deve essere accennato, non dobbiamo percepire la salsa piena. Se mettiamo l’olio che abbiamo detto possiamo aggiungere 200gr di passata di pomodoro (1€ circa se scegliamo il ciliegino, anche se rischia di essere un po’ dolce).
Se volessimo usare meno olio per ragioni legate alla dieta, allora consiglio il concentrato diluito in acqua calda, un terzo di tubetto in 200ml d’acqua.
Ricapitolando, fate soffriggere uno spicchio d’aglio schiacciato nell’olio che deve essere caldo ma senza fumare.
Aggiungere sale e peperoncino insieme all’aglio, spicchio che, volendo, toglierete prima di versare il pomodoro.
Attenzione, levate la padella dal fuoco e fate raffreddare un minimo (20 secondi) per evitare che il pomodoro schizzi dappertutto e vi facciate del male.
Intanto mettere a cuocere la pasta (immaginato sappiate come fare), non mancate però di finire la cottura insieme al sugo una volta scolata, cosicché il condimento “prenda” al meglio.
Che vino ci mettiamo? Ovviamente un rosso visto che c’è il pomodoro.
Può andar bene un Sangiovese toscano, quindi un Chianti, un Montescudaio, un Montecarlo, oppure un Bardolino doc del Veneto.
Nel Lazio cercherei un Cesanese o Sangiovese (Castelli Romani DOC ad esempio), o anche un nero buono. Tendenzialmente andate sul DOC. Sono vini, questi, che potrete trovare a 5€ di buona fattura.
Considerato quanto avrete speso per la pasta (€2,50), aggiungiamo 5€ per il gelato di fine pasto, vi rimane un tesoretto di 12,50€ per il vino.
Ma ricordate sempre che è meglio un bicchiere in meno, se è più buono.
I supermercati hanno un fattore di offerta importante anche per il vino soprattutto quando fanno gli sconti, ma se avete un vinaio vicino casa fateci un giro e fatevelo amico, si beve spesso meglio e si spende meno.